CITAZIONE (giacomo.lini @ 5/3/2014, 13:43)
Si può dire quindi che i risultati di queste gare non danno particolari indicazioni circa le prospettive future verso cui si dovrebbe orientare l'allenamento di questa giovane promessa.
Più che altro direi che non danno
nuove indicazioni. Lisa Vittozzi è forte e lo si sapeva già prima di queste gare. E adesso non vorrei sminuire le sue vittorie, ma io mi sarei aspettato addirittura qualcosina di più a livello di prestazioni. Non dico una strapotenza alla Doherty (che comunque torna a casa con le stesse medaglie di Lisa), ma ad esempio ragazze come Haecki, Oeberg, Lie, Mitoraj, Kupfner e Schwaiger hanno tutte ridotto lo svantaggio medio al chilometro da Lisa a livello di tempi sugli sci rispetto ai mondiali dell'anno scorso. Poi sono ovviamente numeri che si basano su un campione troppo ridotto di gare per potere significare qualcosa, quindi godiamoci le medaglie e restiamo fiduciosi per la sua crescita.
CITAZIONE (giacomo.lini @ 5/3/2014, 13:43)
Penso che possa anche essere la cartina tornasole relativa su quelli che sono i potenziali elementi su cui allenarsi in vista del futuro (mi ricollego a quanto appena detto). Che ne pensi (pensate)?
Io penso che l'aspetto positivo nel confrontarsi con ragazze di livello superiore non sia tanto quello di trovare gli elementi su cui allenarsi nel futuro, visto che tanto qualsiasi biathleta è "costretto" ad allenare tutte le componenti in ogni caso. Non credo che la Ponza si alleni meno al poligono perchè è più portata delle altre, così come non penso che Domracheva faccia meno chilometri delle altre perchè tanto ha più qualità sugli sci stretti.
Confrontarsi con avversarie più "toste" permette di provare a spingersi
oltre e prendere coscienza più velocemente dei propri limiti, maggiore competizione è quasi sempre sinonimo di maggiori progressi. Anche perchè stravincere tutte le settimane all'inizio sarà divertente, ma poi diventa abbastanza monotono e c'è il rischio che l'atleta finisca per abituarsi a svolgere il compitino e a sedersi, perdendo tempo (anni) preziosi.
Ad esempio non penso che sia un caso che spesso i giovani francesi riescano a difendersi subito bene al debutto in CdM, riuscendo anche ad andare immediatamente a punti. Anais Chevalier ha disputato una ventina di gare di IBU Cup, tra i 18 e i 20 anni, prima di guadagnarsi il posto al piano di sopra. Per la Boilley il numero è più o meno simile, per Desthieux e Fillon Maillet siamo intorno alle 10/15.
Credo che questo sia il modo giusto per sfruttare l'Ibu Cup, considerandola una specie di "campionato primavera" per dare ai giovani la possibilità di prendere contatto con un livello intermedio, evitando il passaggio diretto da Coppa Italia / Alpen Cup a Coppa del Mondo.
Noi invece prendiamo uno come Montello, con zero esperienza internazionale a livello senior, e lo buttiamo direttamente in pista a Hochfilzen con i risultati che abbiamo visto. Poi magari in quella gara stava male o era fuori forma, non voglio crocifiggere Montello, sto solo dicendo che la programmazione di fondo mi pare sbagliata o comunque migliorabile.