Ulteriore post interlocutorio prima di quello commovente e strappalacrime.
I Bills hanno vinto un'altra partita di playoff, e domenica vanno a Kansassity (Uozzamerican). Giocheranno di notte e quindi io guarderò solo il "derby delle baie", locuzione che dovrei aver sentito negli anni '90 da Leopizzi o da Tranquillo e di cui ricordo una tristissima partita finita 5 a 3, ma chissà se è vero o un falso ricordo.
Ormai ci sono decine di migliaia di esperti di biathlon, che contestano i piazzamenti delle nostre, e io penso alle meravigliose staffette con Maryke Ciaramidaro e Barbara Ertl, e alle millemila occasioni in cui Michela Ponza chiudeva in testa la prima frazione e poi si rischiava il doppiaggio. Tra l'altro sono tra quelli che da anni contesta Vittozzi in prima, non su Facebook, per "ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto", ma in contesti più ristretti.
Prima dei saluti conclusivi al cosiddetto forum, composto ormai solo da Jonas e me che guardiamo i cantieri, aggiungo che detesto le staffette in cui si rientra in pista, come la single mixed, e la team sprint di fondo e combinata. Dovessimo vincere solo ori da qui al 2028, continueranno a non piacermi.
Su Doll e Hofer, pensavo che Doll avesse fatto un gesto verso la piazzola 1 dove stava sparando Hofer e dove evidentemente non c'erano i suoi allenatori, ma data l'età probabilmente ricordo male, come per Green Bay.
Ricordo invece bene i mondiali di biathlon del 1999, quando rientravo a casa per vedere le gare su Eurosport, commentate da un tale che usava Padova Udine doppia Padova Otranto per identificarsi, ma a Kontiolahti faceva -30° fisso e si continuava a rinviare.
Seguirà in altra data. Voglio fare come Elio e le Storie Tese, una serie di post conclusivi dalla durata stimabile tra i 6 e gli 8 mesi.
Nella prossima puntata: Shiffrin, PIttin, sempre i cantieri.
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