Carmine Marino |
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| La perseveranza con cui Ecclestone, Todt e soci difendono le farsesche qualifiche ad eliminazione progressiva è imbarazzante.
Dico io: il pubblico presente sulle tribune ed i telespettatori pagano un oneroso biglietto o un abbonamento alla pay-tv per vedere i piloti in azione per l'intera durata delle qualifiche ed apprezzare una lotta serrata per la pole position. In poche parole: gli appassionati vorrebbero che andasse in scena uno spettacolo quantomeno dignitoso.
In due sessioni di prove ufficiali, invece, ho assistito ad un vero e proprio sabotaggio del format da parte delle scuderie, che - pur di risparmiare un treno di gomme in vista della gara della domenica - ordinano ai piloti destinati ad essere eliminati di rientrare ai box, senza usufruire dell'opportunità di restare in pista per tentare di migliorarsi. Risultato: lunghi minuti di tedio, inquadrature random del tracciato desolatamente vuoto, piloti che scendono dall'abitacolo prima della fine di ciascuna sessione. È questo lo "spettacolo" che i boss della F1 intendono propinarci?
Si dirà: la nuova formula delle qualifiche non ha cambiato granchè le gerarchie, in quanto le prime due file sono sistematicamente appannaggio di Mercedes e Ferrari. Tuttavia, con il sistema dell'eliminazione ad intervalli regolari, l'epilogo della Q3 finisce per perdere interesse ed appeal: un paio di giri per andare a caccia della pole e via. Per non parlare del danno arrecato ai team di seconda fascia (penso alla Haas, fortemente penalizzata dal nuovo sistema in Australia), che vedono così preclusa ogni possibilità di giocarsi le proprie credenziali al sabato. In ogni caso, vedremo che cosa partoriranno le menti fini che popolano il circus nella riunione in programma per domani: pare che l'eliminazione ad intervalli permarrà nelle prime due sessioni, mentre la terza assegnerà la pole position con la formula tradizionale.
Per descrivere il caos in cui versa l'automobilismo, mi viene in mente una battuta di Rocco Papaleo tratta dal film Viola bacia tutti: «Perché tira tira, l'elastico si spezza!». In estrema sintesi: o si decidono a mettere un freno a queste sedicenti innovazioni oppure la Formula 1 sarà destinata a morire. A meno che non versi già in uno stato di coma profondo.
Un'annotazione tecnica: Vandoorne - alla prima presenza della carriera - e soprattutto Wehrlein hanno talento da vendere. Attenzione a loro due nelle prossime stagioni.
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