Ciclismo, 2018

Partito oggi il Tour Down Under, ormai consueto primo appuntamento del World Tour. Prima tappa a Greipel, che batte allo sprint Ewan e Sagan.

Tour Down Under, seconda tappa. Volata in cima ad uno strappo vinta da Caleb Ewan (Mitchelton-Scott) davanti al compagno di squadra Daryl Impey ed all'altro australiano Jay McCarthy (Bora-Hansgrohe). 4° Peter Sagan (id.), 6° Elia Viviani (Quick Step). Nei dieci anche Domenico Pozzovivo (Bahrein-Merida).

Tour Down Under, terza tappa. Sul classico arrivo di Victor Harbor, Elia Viviani conquista la prima vittoria stagionale davanti a Phil Bauhaus (Sunweb) ed Ewan. 4° Simone Consonni (UAE Fly Emirates). Classifica corta: Ewan leader con 10" su Viviani e 14" su Impey.
In tutta sincerità, non ricordo a quando risalisse l'ultima vittoria italiana al Giro Sottosopra.

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Domani saranno comunicati i nomi delle quattro squadre che saranno invitate al prossimo Giro.
La mia personale quaterna: Androni-Sidermec, Gazprom-Rusvelo, Israel Cycling Academy, Nippo-Vini Fantini- Europa Ovini/Wilier Triestina-Southeast (del resto, Mareczko è il plurivincitore del 2017, giusto?).

Dimenticavo: ieri è tornato alla vittoria Rinaldo Nocentini (Sporting Lisbona-Tavira). Il 39enne toscano ha vinto la terza tappa della Tropicale Amissa Bongo davanti a Damien Gaudin (Direct Energie) e Brenton Jones (Delko Marseille).

Vittoria numero 102 della carriera per Peter Sagan, che nella quarta tappa del Tour Down Under ha regolato in volata un gruppo composto da una trentina di corridori. Battuti Impey e Luis Leon Sanchez (Astana). 4° Ulissi, 6° Pozzovivo.
Classifica cortissima: Sagan in maglia di leader con 2" su Impey e 9" su McCarthy.
Domani l'arrivo in salita che deciderà l'esito della corsa australiana.

Ho visto poco fa le immagini dello sprint: Sagan sempre seduto sulla sella. Diciamo che l'ha vinta di potenza e di qualità.

I vertici di RCS Sport non conoscono il significato della parola vergogna.

Dopo averci scassato le meningi con la storia della trasparenza e della tolleranza zero contro i dopati, i suddetti hanno deciso di dare un'altra chance alla Bardiani-CSF, lasciando inspiegabilmente fuori la Nippo-Fantini-Europa Ovini (che l'anno scorso si è tolta non poche soddisfazioni, mi pare).

Altrettanto inspiegabilmente, la Wilier Triestina continua a beneficiare dell'effetto Mareczko. Del resto, come fai a lasciare a casa il plurivincitore del 2017, colui che ha spezzato anche quest'anno le reni ai cinesi?

Per le altre due wild card, tutto come previsto: dentro la Androni Sidermec (il minimo sindacale, con i risultati ottenuti l'anno scorso) e la Israel Cycling Academy, al debutto in un GT.

pure io sono sorpreso visto il bel rendimento della nippo fantini e lo scarso rendimento della willer al giro e soprattuto il doppio caso doping della bardiani la decisione odierna e una sorpresa vedremo la eventuale risposta di vegni domani o nei prossimi giorni alle polemiche

Peccato che le vittorie di canola dell'anno scorso non vengano premiate per così dire, con un invito al giro. Purtroppo l'organizzazione fa quello che le pare in queste situazioni.

Credo invece che l'invito all'androni fosse garantito dalla vittoria della coppa italia (se non ha cambiato nome) l'anno scorso. Non che questo aggiunga o tolga nulla alla vicenda. Semplicemente credo che in merito alla partecipazione dell'androni non ci fossero dubbi ne tantomeno che rcs potesse mettere becco

Sì, Giacomo: chi vince la Ciclismo Cup - subentrata dal 2017 alla Coppa Italia - si assicura l'invito al Giro d'Italia.

Le tre professional italiane, Nippo Fantini compresa, hanno organici piuttosto scadenti, dunque chiamarne una piuttosto che un'altra non toglie e non aggiunge nulla.

In generale hai ragione. Estendiamo pure al "le professional mondiali hanno organici scadenti". Però a dispetto degli organici ci sono dei corridori che possono meritare la presenza alla corsa, perchè sarebbero in grado di ravvivarla e di togliersi soddisfazioni. Questo chiaramente non è il caso di Cunego ma per Canola vale eccome, per quanto mostrato l'anno scorso. Detto questo l'organizzazione ha tutto il diritto di fare quello che vuole e invitare chi gli pare. Vogliono Scinto, un velocista che si stacca sui cavalcavia, e il fantasma di Pozzato da mandare al processo alla tappa a far sbavare la De Setefano? O i Reverberi e una rosa impoverita rispetto a quella che l'anno scorso aveva totalizzato 2 vittorie in tutta la stagione? Va benone.
L'assenza di Canola potrebbe togliere qualcosa alla corsa in alcune tappe. Però si, non cambia le carte in tavola del giro. E non è nemmeno una questione di giustizia sportiva, perché ripeto, RCS organizza, e RCS invita chi gli pare

Ma sai Giacomo, detto che le professional patiscono un evidente divario con le wt, il discorso sulle wild card dal punto di vista della forza e della varietà d'organico, fatto in Francia e con riferimento al Tour, appare molto.più consistente.

Là rimane fuori Coquard, che sarebbe il corridore più forte in qualsiasi professional italiana.

Su Canola hai ragione, ma è un uomo solo a migliorare un organico che (tolto magari Ponzi che è comunque ridotto a un fantasma) è da continental.

Su Wilier non mi soffermo nemmeno, evidente che lì il discorso è legato al solo Mareczko salvo Zardini non torni quello dei tempi migliori.

Bardiani ha impoverito l'organico con Guardini alla ricerca di una minima quadratura e Senni che porta in dote qualcosa di rilevante ma che resta un'incognita a fare una stagione per sé.

Androni non ne parliamo nemmeno perché, come hai detto, ha acquisito il diritto.

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perche sono da molti anni che sono ad ans?